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Legittima la soglia di 250.000 euro per gli omessi versamenti IVA

Il delitto di omessa IVA non è una «frode» e il legislatore italiano ha piena libertà di scelta

/ Maria Francesca ARTUSI

Giovedì, 3 maggio 2018

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Il 22 ottobre 2015 è entrata in vigore la riforma del diritto penale-tributario operata dal DLgs. 158/2015; con un’ordinanza del 31 ottobre 2015 – subito successiva a tale riforma – il Tribunale di Varese ha richiesto un intervento della Corte di Giustizia Ue al fine di verificare la compatibilità con il diritto comunitario di alcune delle disposizioni introdotte.

In particolare, le questioni vertevano sul nuovo trattamento sanzionatorio riservato agli omessi versamenti. Tra le numerose novità normative, tale provvedimento ha, infatti, innalzato di molto le soglie di punibilità per i delitti di omesso versamento di ritenute e di IVA (artt. 10-bis e 10-ter del DLgs. 74/2000) e ha introdotto per questi – come per alcuni altri reati – una causa di non punibilità legata all’integrale

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