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LETTERE

Beato chi non ha bisogno della proroga della fatturazione elettronica

Martedì, 18 settembre 2018

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Gentile Redazione,
mi riferisco alla lettera del collega con la quale esprime “sconcerto” per la proposta di proroga della fattura elettronica avanzata dal Consiglio nazionale (si veda “Non serve la proroga della fatturazione elettronica”).

Nel leggerla sembra che il collega faccia un lavoro diverso da quello svolto dalla stragrande maggioranza dei commercialisti che nella proroga ci sperano ed eccome.
E per il semplice motivo che la categoria è impegnata in un susseguirsi continuo di scadenze e adempimenti.
Dall’inizio dell’anno: dichiarazione IVA, certificazioni ritenute, bilanci, dichiarazioni, liquidazioni periodiche, dati fatture, compliance, richieste 36-ter, solo per citare i principali, e dobbiamo ancora trasmettere 770 e dichiarazioni con studi di settore dell’anno 2017 e aggiornare le contabilità in vista degli acconti 2018.
Una mole di lavoro che a volte ci porta anche a rinunciare a incarichi quantomeno più interessanti per mancanza di tempo materiale.

Ora si scopre che in questa “baraonda” c’è qualche collega che ha dedicato tempo e risorse alla fattura elettronica, “per non trovarsi impreparato” e che, probabilmente, non annovera fra i suoi clienti piccoli artigiani, piccoli commercianti, imprenditori agricoli che non hanno neanche la PEC.

Non solo serve la proroga, ma una soglia di esenzione.

I colleghi più bravi e organizzati che l’adottassero comunque la fattura elettronica per i propri clienti e per il proprio studio, a prescindere dall’obbligo di legge. Saranno avanti rispetto a tutti gli altri e non avranno sprecato tempo e costi.
Magari avranno un premio dal Consiglio nazionale.


Ciro Fornaro
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Taranto

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