Il socio che distrae i compensi per il lavoro è punibile per bancarotta
Spetta al giudice fissare la quota di proventi necessari al mantenimento del fallito che non deve essere conferita al fallimento
Piuttosto dibattuto in dottrina e giurisprudenza è il tema dell’elemento soggettivo del reato di bancarotta fraudolenta (fattispecie che continuerà immutata anche al momento dell’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi di impresa, si veda “Misure premiali penali solo con tempestività nella gestione della crisi” dell’11 gennaio).
La Cassazione è tornata su questo argomento con la sentenza n. 1295 depositata ieri, in un caso in cui era contestato il reato di bancarotta fraudolenta post-fallimentare al socio illimitatamente responsabile di una snc, dichiarata fallita, per aver distratto parte dei compensi percepiti a titolo di retribuzione dell’attività lavorativa prestata, senza autorizzazione del giudice delegato.
L’art. 216 comma 2 del RD 267/1942 ...
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