Niente relazione tecnica per la domanda di CIGO per emergenza da coronavirus
Con il messaggio n. 1287/2020 di ieri, l’INPS è intervenuto con riferimento alle novità in materia di trattamenti di integrazione salariale introdotte dagli artt. 19-22 del DL 18/2020 (decreto “Cura Italia”) per fronteggiare i danni economici causati dall’emergenza del coronavirus, comunicando che le istruzioni operative e procedurali in merito all’applicazione dei predetti benefici saranno fornite con specifica circolare illustrativa, che sarà pubblicata a seguito del parere favorevole del Ministero del Lavoro.
Con l’occasione, l’Istituto previdenziale fornisce anche una prima e sintetica guida relativa alle prestazioni di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario e Cassa integrazione in deroga, riferite all’emergenza COVID-19.
Sul punto, l’INPS ricorda la domanda di CIGO può essere presentata, con le consuete modalità, per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 al 31 agosto 2020 e per una durata massima di 9 settimane, utilizzando la nuova causale denominata “COVID-19 nazionale”.
Le aziende non dovranno fornire alcuna prova in ordine alla transitorietà dell’evento e alla ripresa dell’attività lavorativa né, tantomeno, dimostrare la sussistenza del requisito di non imputabilità dell’evento stesso all’imprenditore o ai lavoratori. Conseguentemente, l’azienda non dovrà redigere e presentare in allegato alla domanda la relazione tecnica, ma solo l’elenco dei lavoratori beneficiari.
Ancora, la domanda dovrà essere presentata dal datore di lavoro esclusivamente on line sul sito www.inps.it, avvalendosi dei servizi per “Aziende, consulenti e professionisti”, alla voce “Servizi per aziende e consulenti”, opzione “CIG e Fondi di solidarietà”, selezionando la causale “Emergenza COVID-19 nazionale”. Alla domanda non dovrà essere allegata la scheda causale, né ogni altra documentazione probatoria.
Infine, nella pubblicazione allegata al messaggio in esame si rende noto che oltre all’ordinaria modalità di erogazione della prestazione tramite conguaglio su UniEmens, sarà possibile autorizzare il pagamento diretto al lavoratore, senza che il datore di lavoro debba comprovare le difficoltà finanziarie dell’impresa.
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