Accertamento immobiliare legittimo in caso di discrepanze con i mutui
La Cassazione ritiene corretto l’accertamento di maggior valore immobiliare in presenza di notevoli discordanze tra prezzo di vendita e valore del mutuo
Gli accertamenti di maggior valore degli immobili hanno sempre destato preoccupazioni nelle parti (venditore o acquirente) delle compravendite immobiliari sia per la “facilità” degli uffici nel motivare le richieste sia, soprattutto, per gli importi che ne derivano in materia di maggiori imposte, sanzioni ed interessi.
Una prima tipologia di accertamenti riguarda gli atti immobiliari assoggettati ad imposta di registro, per i quali la base imponibile, a norma dell’art. 51 comma 2 del DPR 131/86, è costituita dal valore venale in comune commercio alla data dell’atto, mentre il corrispettivo costituisce solo il primo punto di riferimento (art. 51 comma 1 del DPR 131/86), la cui coincidenza con il valore venale dovrà essere verificata dall’Amministrazione (art.
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