Non scontano l’IVA i contributi erogati alla società in house per il trasporto pubblico locale
I contributi pubblici percepiti da una società in house per la gestione del servizio di sosta a pagamento e del trasporto pubblico locale costituiscono somme fuori dal campo di applicazione dell’IVA. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 92 pubblicata ieri, 24 marzo 2020, nella quale sono stati richiamati i chiarimenti già forniti in materia dalla prassi amministrativa (es. circ. Agenzia delle Entrate n. 34/2013).
Nel documento in esame, è stato precisato, innanzitutto, che la predetta società è costituita nella forma di società per azioni, pertanto, l’attività svolta dalla stessa ha natura commerciale in relazione alle effettive attività di natura commerciale svolte (art. 4 comma 2 n. 1 del DPR 633/72).
Considerata l’assenza di convenzioni o atti riconducibili allo schema contrattuale a prestazioni corrispettive che disciplinino diritti e obblighi tra gli enti eroganti e la società, i contributi percepiti da quest’ultima rappresentano erogazioni di denaro fuori dal campo di applicazione dell’IVA, ai sensi dell’art. 2 comma 3 lett. a) del DPR 633/72.
La percezione di contributi non influenza il diritto della società di detrarre l’IVA relativa agli acquisti di beni e servizi. Infatti, quest’ultimo spetta se, e nella misura in cui, tali acquisti riguardino l’effettuazione di operazioni imponibili o assimilate a queste ultime ai fini della detrazione.
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