Smart working anche per gli apprendisti
La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha raggruppato alcuni quesiti posti durante il 25° Forum Lavoro/Fiscale “Speciale Coronavirus” all’interno dell’approfondimento del 23 marzo 2020. Numerosi infatti sono i dubbi e le incertezze delle aziende e dei professionisti riguardo alle ultime novità in materia di lavoro e fiscale apportate dal DL 18/2020 (c.d. “Cura Italia”), come per esempio l’applicazione del premio dei 100 euro previsto per i lavoratori dipendenti che hanno svolto l’attività nella propria sede di lavoro, la questione riguardante l’obbligo al godimento di ferie e permessi, lo smart working.
Alcuni dei quesiti sollevati riguardano proprio lo smart working e in particolare la possibilità di attivare tale modalità per specifiche tipologie di lavoratori: i tirocinanti e gli apprendisti.
Con riferimento ai tirocini, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro sottolinea subito che, a causa della diffusione del virus COVID-19, diverse Regioni hanno già sospeso le attività dei tirocinanti, con possibilità di ripresa dell’attività una volta rientrata l’emergenza sanitaria in corso.
In merito alla possibilità di attivare lo smart working, non essendo il tirocinio un vero rapporto di lavoro, ma un periodo di orientamento e di formazione svolto all’interno dell’azienda allo scopo di permettere al giovane di poter acquisire conoscenze professionali e aiutarlo a inserirsi nel mondo del lavoro, la Fondazione Studi ritiene che il tirocinio non possa essere svolto in tale modalità.
Con riguardo all’apprendistato, invece, essendo un contratto di lavoro a tempo indeterminato, finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani, la Fondazione è del parere che possa essere svolto in modalità agile. È necessario, tuttavia, che sia garantita la formazione e l’interazione tra il tutor aziendale e il giovane lavoratore.