Una proposta per dare liquidità alle imprese senza alti rischi di insolvenza
Gentile Direttore,
condivido quanto esposto dal collega Francesco Castria, Consigliere dell’ODCEC di Parma, nella lettera pubblicata il 15 aprile (si veda “L’accesso al credito ha senso solo con una prospettiva di ripresa all’orizzonte”).
Le soluzioni adottate per fornire liquidità alle imprese rischiano di generare nei prossimi anni un problema finanziario di dimensioni insostenibili a carico della collettività, come efficacemente illustrato in un articolo su Il Messaggero del 6 aprile che così sintetizzo: l’azzardo morale è dietro l’angolo e, in tempi di crisi profonda come quelli attuali, potrebbe essere più comune di quanto si possa immaginare. Le aziende entrate già decotte nella crisi economica determinata dal virus avranno scarse possibilità di rimborsare i prestiti erogati con garanzia al 100% dello Stato e quindi toccherà allo Stato pagare il conto finale, dunque ai contribuenti.
Formulo quindi una proposta efficace e di semplice realizzazione per dare liquidità alle imprese con un modesto rischio a carico dei contribuenti di dover pagare i finanziamenti che non dovessero essere rimborsati.
Ritengo che le aziende abbiano bisogno dei due seguenti interventi finanziari: il primo non comporta alcun costo in capo alla collettività; il secondo comporta al massimo un costo estremamente modesto in termini di interessi e un basso rischio d’insolvenza a carico della collettività.
Primo intervento. “Cristallizzare” SUBITO la situazione finanziaria al 30 aprile 2020 (sarebbe stato meglio farlo già al 31 marzo 2020). È necessario rinviare per decreto fino a due/quattro mesi dalla riapertura dell’attività tutti i pagamenti in scadenza nel periodo di chiusura: dei fornitori (intervento non fatto a marzo); di mutui e leasing (già fatto a marzo ma solo su istanza); di tutte le imposte e tasse e non solo di alcune come fatto a marzo e per poche situazioni come fatto ad aprile. L’esigenza di anticipare la CIG sembra sia un problema già risolto con l’intervento delle banche. Solo operando in tal modo, senza inutile burocrazia, tutte le imprese alla ripresa dell’attività, che si prevede avverrà in date diverse da settore a settore, troveranno l’identica situazione finanziaria che avevano alla chiusura.
A fine marzo, purtroppo, è invece accaduto che:
- le aziende con una situazione finanziaria in ordine che hanno voluto onorare gli impegni verso i fornitori e magari anche verso banche e leasing hanno “perso liquidità” in caso di mancato integrale pagamento dei clienti, evento quest’ultimo ancora più probabile a fine aprile;
- le aziende con una situazione finanziaria difficile e che NON hanno onorato gli impegni verso i fornitori, anche e in quanto dispensate per decreto da qualsiasi conseguenza di tale comportamento, hanno “aumentato la liquidità” anche in caso di parziale pagamento dei clienti; sarà ancor più probabile che non pagheranno i fornitori anche a fine aprile.
Secondo intervento. Finanziare le probabili perdite e gli eventuali ritardi degli incassi dell’esercizio 2020 e se necessario 2021, con garanzia dello Stato al 90% e senza costi. Tale liquidità deve essere messa a disposizione delle SOLE aziende che avevano nel 2019 un sufficiente merito creditizio e solo dopo adeguata verifica da parte delle banche delle ragioni della perdita e dei ritardi negli incassi certificata dal revisore oggi presente anche nelle aziende di modeste dimensioni; il finanziamento senza interessi sarà rimborsato in sei/dieci anni, con decorrenza dal 1° gennaio 2022 e con rate d’importo crescente.
L’adozione per decreto del primo intervento, bloccando la riduzione della liquidità fino a quattro/sei mesi dalla riapertura, darà tempo sufficiente per consentire alle banche di verificare l’entità e le ragioni delle perdite per consentire alle aziende di sostenerle finanziariamente e al Parlamento di modificare temporaneamente gli articoli del codice civile in merito alla riduzione del capitale sociale per perdite.
Antonio Ribighini
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ancona
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