Trattamento controverso dei crediti da leasing nell’ammissione al passivo
Il principio di diritto enunciato dalla Cassazione ha riflessi complicati
Il trattamento, in sede di ammissione al passivo del fallimento, dei crediti derivanti da contratti di leasing ha, da sempre, rappresentato uno tra gli aspetti più controversi, a principiare dall’individuazione dei confini dell’art. 72-quater del RD 267/42.
Nel primo contrasto applicativo deve darsi atto di una dottrina, avallata da una certa giurisprudenza di merito, che ne riteneva l’applicabilità anche ai contratti risolti prima dell’apertura della procedura, facendo leva sul richiamo all’art. 1526 c.c.. Soluzione questa, che non aveva trovato consensi nella giurisprudenza di legittimità la quale ravvisava nell’art. 72-quater del RD 267/42 una disposizione di carattere speciale, destinata a rimanere confinata negli angusti limiti segnati dal suo tenore
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