Fatture false da individuare in maniera precisa per applicare misure cautelari
Il mero impiego delle fatture per ottenere il pagamento della prestazione annotata non è idoneo a celare la provenienza delittuosa del documento
Alcuni principi in tema di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e di conseguente autoriciclaggio sono stati ribaditi dalla Corte di Cassazione nella pronuncia n. 1080, depositata ieri, nell’ambito di un’attività di conferimento di rifiuti così come disciplinata dal codice dell’ambiente (DLgs. 152/2006).
L’amministratore di una srl era indagato per avere utilizzato, al fine di evadere le imposte sui redditi per un totale di 534.734,06 euro fatture per operazioni inesistenti e per avere sostituito con denaro del valore di 1.663.06,56 euro tali fatture, effettuando pagamenti in modo da far apparire esistenti tali operazioni e celare in concreto la provenienza delittuosa delle fatture che venivano impiegate nell’attività economica della società, in particolare ...
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