Occorre valutare la professionalità per escludere il demansionamento
Le nuove mansioni assegnate al lavoratore devono essere conformi alle sue competenze e alla sua storia professionale
Il demansionamento del lavoratore può ritenersi configurabile, alla luce di una recente sentenza della Corte di Cassazione (Cass. n. 434/2021), anche quando allo stesso, sin dal suo inserimento in azienda, vengano affidati compiti rilevanti quanto le mansioni indicate nella lettera di assunzione ma, in concreto, estranei alla sua professionalità specifica.
Nel caso oggetto della citata sentenza il lavoratore era stato assunto come “Responsabile del controllo di gestione”. Sin da subito, però, gli erano stati assegnati degli incarichi, anche di responsabilità (come responsabile amministrativo, responsabile finanziario e responsabile dell’analisi dati e statistiche), per i quali il dipendente non possedeva alcuna competenza specifica né aveva ricevuto alcuna formazione. Dall’assegnazione
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