La detrazione per erogazioni liberali COVID-19 può essere riconosciuta nel conguaglio
Con la risposta a interpello n. 138 pubblicata ieri, 3 marzo 2021, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la detrazione d’imposta per le erogazioni liberali a sostegno delle misure di contrasto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 può essere riconosciuta ai lavoratori dipendenti in sede di conguaglio.
L’art. 66 del DL 17 marzo 2020 n. 18 (c.d. “Cura Italia”) ha infatti previsto una detrazione d’imposta del 30%, per un importo non superiore a 30.000 euro, in relazione alle erogazioni liberali in denaro e in natura, effettuate nell’anno 2020 dalle persone fisiche e dagli enti non commerciali, in favore dello Stato, delle Regioni, degli enti locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, finalizzate a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Nel caso di specie, i dipendenti di una Università hanno effettuato erogazioni liberali per progetti di ricerca per contrastare il nuovo coronavirus e per sostenere l’accesso e la prosecuzione allo studio in favore di studenti le cui famiglie sono in difficoltà economica a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, autorizzando il datore di lavoro a operare le relative trattenute sullo stipendio.
In relazione al riconoscimento della suddetta detrazione del 30% in sede di conguaglio ai sensi dell’art. 23 comma 3 del DPR 600/73, l’Agenzia delle Entrate osserva che tale possibilità, anche se letteralmente prevista solo per le detrazioni per oneri di cui all’art. 15 del TUIR, deve essere riconosciuta in considerazione della ratio di tale disciplina, volta a semplificare in capo al dipendente-sostituito, per gli oneri sostenuti per il tramite del datore di lavoro-sostituto d’imposta, gli adempimenti connessi alla presentazione della dichiarazione dei redditi.
Pertanto, il datore di lavoro-sostituto d’imposta può riconoscere, in sede di conguaglio, la detrazione IRPEF del 30% prevista dall’art. 66 del decreto “Cura Italia”, sull’importo trattenuto ai dipendenti a titolo di erogazioni liberali a sostegno delle misure per contrastare l’emergenza epidemiologica causata dal COVID-19, come risultante dal cedolino-paga che costituisce il documento attestante il sostenimento dell’onere da parte del dipendente.
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