Per l’interdizione della lavoratrice madre contano le mansioni effettive
L’INL chiarisce che per il provvedimento occorre fare riferimento non alla valutazione dei rischi ma ai compiti effettivamente svolti
L’adibizione concreta della lavoratrice a mansioni vietate e pericolose in rapporto al suo stato di gravidanza o al periodo successivo al parto, danno diritto alla stessa di astenersi dal lavoro, ottenendo la relativa indennità. Ciò indipendentemente dalla circostanza che il datore di lavoro, nel documento di valutazione dei rischi (DVR), abbia proceduto a una valutazione della mansione e dei rischi a essa collegati. Questo quanto emerge dal parere n. 553/2021 con il quale l’Ispettorato nazionale del lavoro (INL), per ragioni di uniformità di comportamento, fornisce indicazioni interpretative circa alcune norme contenute nel DLgs. 151/2001, c.d. Testo unico della maternità, finalizzate alla tutela delle lavoratrici madri e, rispetto alle quali, gli ispettorati territoriali svolgono ...
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