Prestazioni in remote working tassate nel luogo di svolgimento dell’attività
Rimane il problema delle prestazioni che possono essere svolte in modo fungibile in luoghi diversi
La casistica delle persone che si trasferiscono in un altro Stato svolgendo attività lavorativa da remoto per conto del medesimo datore presso il quale il lavoro veniva svolto in presenza sta diventando sempre più capillare.
Con la progressiva uscita dall’emergenza sanitaria la gestione di queste situazioni torna ad essere affidata alle regole (interne e convenzionali) ordinarie, costruite però sulla base di un’organizzazione del lavoro profondamente diversa da quella odierna e, conseguentemente, spesso inidonee a regolare una casistica articolata quale quella in commento.
Sotto il profilo professionale la gestione di questo tipo di clientela passa per i piani successivi della valutazione della residenza fiscale, della territorialità dei redditi, del possibile accesso alle retribuzioni
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