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ANC e Confimi chiedono la proroga del nuovo esterometro

/ REDAZIONE

Sabato, 2 luglio 2022

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La periodicità trimestrale dell’esterometro, non più in vigore a decorrere dalle operazioni effettuate dal 1° luglio 2022, deve essere ripristinata o, per lo meno, deve essere precisato che eventuali ritardi nell’adempimento non costituiscono anche “violazioni IVA sostanziali”. Queste le richieste presentate da ANC e Confimi all’attenzione del Parlamento in seno ai lavori del disegno di legge di conversione del decreto “Semplificazioni fiscali” (DL 73/2022).

La questione più delicata, sottolineata nella nota congiunta pubblicata ieri dall’Associazione nazionale commercialisti e dalla “Confederazione dell’industria manufatturiera italiana e dell’impresa privata”, concerne soprattutto casi particolarmente diffusi.
Si pensi, a titolo esemplificativo, a un acquisto di beni, tramite piattaforme di e-commerce, da fornitori extra Ue non stabiliti nel territorio dello Stato, con pagamento in data 1° luglio 2022 (e consegna nei giorni successivi), per i quali è necessario, ai fini IVA (artt. 17 e 21 del DPR 633/72), che il cessionario italiano, soggetto passivo, emetta autofattura entro dodici giorni dalla data di effettuazione dell’operazione (nel caso dell’esempio, entro il 13 luglio 2022).

“Pochi”, secondo ANC e Confimi, “saranno in grado di rispettare detta tempistica” in via elettronica. Per tale motivo “la scelta ricadrà sull’autofattura cartacea in un unico esemplare (che figurerà emessa nei suddetti 12) con successivo invio, entro il 15 agosto 2022 (prorogabile al 22), del TD19 (...) esclusivamente ai fini dell’esterometro”.
Ciò potrebbe comportare, secondo quanto si evince dalla nota, un “paradossale processo involutivo”, in virtù del quale i file XML del tipo TD17, TD18 e TD19 sarebbero utilizzati “esclusivamente come mera coda comunicativa (esterometro) di un processo gestito, voluto e conservato su carta”.

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