Compatibile con la disciplina Ue l’obbligo per Airbnb di fornire informazioni
Secondo l’Avvocato generale gli obblighi previsti dalla disciplina italiana non contrasterebbero con il principio di libera prestazione dei servizi
Nelle conclusioni depositate ieri in relazione alla causa C-83/21, l’Avvocato generale si è espresso a favore della compatibilità tra la disciplina italiana delle locazioni brevi e il diritto dell’Unione europea.
L’art. 4 del DL 50/2017 prevede, per gli intermediari delle locazioni brevi (compresi quelli on line), l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati sui contratti stipulati (art. 4 comma 4 del DL 50/2017) e quello di operare, in qualità di sostituti di imposta, la ritenuta del 21%, in caso intervento nel pagamento o di incasso dei canoni (art. 4 comma 4-bis del DL 50/2017). Airbnb ha impugnato detta normativa e il Consiglio di Stato n. 777/2021 ha sollevato alcune questioni pregiudiziali relative alla compatibilità delle disposizioni italiane
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