Le note di variazione incidono anche sul plafond IVA
La gestione può risultare complessa, specie quando sono interessati anni diversi
Ai fini del plafond IVA, gli esportatori abituali devono porre particolare attenzione alle note di debito e a quelle di credito, soprattutto se emesse o ricevute negli anni successivi al periodo d’imposta in cui è avvenuta l’operazione originaria. In merito a questo tema, alcuni chiarimenti sono stati forniti nell’ormai risalente circ. Agenzia delle Dogane n. 8/2003, anche per scoraggiare fenomeni elusivi.
Alla formazione del plafond concorrono le operazioni attive non imponibili registrate nell’anno solare precedente o nei 12 mesi anteriori, a seconda che sia adottato, rispettivamente, il metodo del plafond fisso o quello del plafond mobile (art. 2 comma 2 della L. 28/97).
Con riguardo alle note di debito emesse dall’esportatore abituale, la predetta circolare ha ...
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