Lo stress termico rientra nell’ambito della valutazione dei rischi
Il personale ispettivo può bloccare l’attività soggetta a rischio per la salute dei lavoratori, richiedendo misure di prevenzione e protezione
L’esposizione eccessiva allo stress termico comporta l’aumento del rischio infortunistico atteso che la prestazione lavorativa si espone a particolari situazioni di vulnerabilità. Questo è tra i passaggi di maggior rilievo, contenuti nella nota n. 5056/2023, con la quale l’Ispettorato nazionale del lavoro (INL), in occasione dei mesi estivi e dei considerevoli aumenti delle temperature, richiama l’attenzione del personale ispettivo sul fenomeno climatico e sulla tutela dei lavoratori dai rischi legati ai danni da calore.
L’obiettivo non è soltanto quello di intervenire in veste prettamente repressiva (dunque, in fase di vigilanza ispettiva), ma altresì di poter operare in occasione dell’attività di informazione e prevenzione, da rivolgere ai datori di lavoro
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