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LETTERE

Nelle «lamentele» dei commercialisti spunti per dare dignità al lavoro

Sabato, 29 luglio 2023

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Caro Direttore,
in questi giorni di adempimenti e scadenze, di caos tra disservizi e incertezze, siamo purtroppo alle solite e le “lamentele” che giungono dai commercialisti impegnati nell’assistenza alla clientela per gli adempimenti tributari sono sempre più diffuse e vibranti.

Al tempo stesso, si registrano a ciò reazioni altrettanto vibranti dei vertici ordinistici e sindacali, che fin troppo spesso ritengono tutto ciò risolvibile con una maggiore organizzazione degli studi, o peggio abbandonando il settore, e che spesso rispondono con la solita soluzione: è inutile lamentarsi, occorre darsi da fare!

Ma anche quest’anno, per un verso o per l’altro, è evidente che il problema nasca altrove, e il caos dei dichiarativi e dei dati divulgati dalla Pubblica Amministrazione è su tutti i giornali.

E allora, se il “diritto” di sciopero, anche data l’assenza di esclusive, è palesemente vano, se le interazioni dei vertici con gli interlocutori istituzionali non danno ancora i frutti sperati, direi che nel frattempo, dalle “lamentele” e dall’ascolto della base, si potranno trarre spunti importanti per dare dignità all’opera di tanti commercialisti impegnati in queste attività che, a ben vedere, danno lavoro a tante persone; attività che, ancor oggi, rappresentano la massima evidenza identitaria della categoria.


Giovanni Tomo
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli


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