Ritenute sugli interessi alla prova del «reshoring»
L’interpretazione fornita dall’Agenzia con la risposta n. 434/2023 risulta poco convincente
Pur se animata dall’apprezzabile intento di favorire il reshoring di attività localizzate all’estero, desta perplessità la conclusione cui è pervenuta l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 434 del 26 settembre scorso, avente a oggetto il rimpatrio in Italia di una società belga di tesoreria di gruppo, mediante fusione per incorporazione transfrontaliera in continuità giuridica nella capogruppo italiana realizzata in conformità alla direttiva 2005/56/Ce e senza mantenimento di una stabile organizzazione in Belgio. La società incorporata belga aveva emesso titoli obbligazionari sull’Euromercato quotati presso la borsa lussemburghese che, a seguito della fusione in entrata, sono confluiti nella società italiana incorporante.
L’Agenzia delle Entrate, ...
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