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Domenica, 6 luglio 2025

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Negativo il parere della Commissione Ue sull’assegno unico

/ REDAZIONE

Venerdì, 17 novembre 2023

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La Commissione europea, con il comunicato stampa di ieri, 16 novembre 2023, ha reso note le ultime decisioni adottate sui casi di infrazione, tra cui va annoverato il parere motivato inviato all’Italia (INFR(2022)4113) circa la conformità del nuovo assegno familiare per i figli a carico (“assegno unico universale per i figli a carico”) alla normativa dell’Ue.

Secondo tale parere, la normativa italiana che ha introdotto, nel marzo 2022, l’anzidetta prestazione di previdenza sociale – prevedendo quali beneficiari solo coloro che risiedono per almeno due anni in Italia, a condizione che vivano nello stesso nucleo familiare dei figli – si pone in contrasto con le norme dell’Ue in materia di coordinamento della sicurezza sociale (Regolamento Ce 2004/883) e di libera circolazione dei lavoratori (Regolamento Ue 492/2011, art. 45 del TFUE) per via della disparità di trattamento riservata ai cittadini dell’Ue, dovendosi quindi qualificare come discriminatoria.

Come ha ricordato la Commissione, il citato Regolamento 492/2011 vieta, inoltre, qualsiasi requisito di residenza ai fini della percezione di prestazioni di sicurezza sociale, quali gli assegni familiari.
Viene, poi, precisato che detto parere motivato ha fatto seguito a una lettera di costituzione in mora inviata all’Italia nel febbraio 2023, la cui risposta, trasmessa nel giugno scorso, è stata ritenuta non soddisfacente dalla Commissione rispetto ai rilievi mossi.

L’Italia ha a disposizione 2 mesi di tempo per rispondere al parere motivato e per adottare le misure necessarie; dopodiché, la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di Giustizia dell’Ue.

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