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FISCO

È dolo e non mera colpa la ripetuta imputazione errata delle fatture

Se l’inesatta dichiarazione dipendesse da un errore inconsapevole, tale errore sarebbe emendabile alla registrazione nei registri IVA delle fatture

/ Maria Francesca ARTUSI

Martedì, 7 maggio 2024

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Il reato di dichiarazione infedele, previsto dall’art. 4 del DLgs. 74/2000, è realizzato da chi indica in una delle dichiarazioni annuali elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo o elementi passivi inesistenti con il fine specifico di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto. Il legislatore pone un ulteriore limite alla rilevanza penale della condotta richiedendo che, congiuntamente, l’imposta evasa sia superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte, a 100.000 euro e l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all’imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi inesistenti, sia superiore al 10% dell’ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione, o, comunque, sia superiore

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