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LETTERE

La e-fattura è un vantaggio che non siamo in grado di sfruttare

Lunedì, 14 gennaio 2019

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Gentile Redazione,
l’introduzione della e-fattura – che ritengo un fiore all’occhiello del nostro sistema fiscale e un vanto per il progresso tecnologico dell’Italia, prima nel mondo a fare una cosa del genere – porta con sé una serie di assurdità!

Se ben usata é un vantaggio enorme e facilita moltissimo gli imprenditori, che potranno occuparsi solo del loro lavoro. Al massimo dovrebbero usare un gestionale di emissione al posto degli obsoleti excel o word. E invece...
Innanzitutto, dopo mesi durante i quali con ogni mezzo commercialisti e istituzioni hanno allertato i contribuenti sulla cosa, nessuno se n’é minimamente interessato finché non é sopraggiunto il 1° gennaio 2019 e ora tutti nel panico.

In secondo luogo, riscontro la più totale impreparazione generale nell’uso di internet e del pc. Tutti a comprare i software pagando le softwarehouse e nessuno che usa il canale gratuito e facilissimo dell’Agenzia delle Entrate, nonostante lo avessimo consigliato avendo fatto da cavie nel 2018. Nel portale dell’Agenzia delle Entrate è tutto intuitivo, è tutto disponibile anche in consultazione (su nessun software c’é ovviamente la consultazione) e si accede con login e password come fosse un qualsiasi social network.

In terzo luogo, i grandi distributori, i grandi negozi non hanno fatto la minima preparazione al personale dipendente: chiedono sia la PEC che il codice univoco, comunicare l’uno o l’altro è alternativo, il servizio funziona solo ed esclusivamente accreditandone uno. È impossibile accreditarli entrambi.

Quarta osservazione, tutti i soggetti esonerati equiparati a consumatori finali non devono comunicare nulla a nessuno, devono per legge ricevere la fattura cartacea eppure i loro fornitori stanno chiedendo i codici univoci e la PEC (ancora entrambe... ignoranza crassa!).

Adesso i già citati esenti totali, che dovrebbero gioire dell’esenzione, dovrebbero semplicemente farsi dare la fattura cartacea comunicando che sono consumatori finali ed invece si incaponiscono a voler fornire dati su dati su dati che non devono essere comunicati a nessuno.

Infine, il maggior disservizio infatti sta arrivando dai rappresentanti di commercio che fanno riempire i moduli eseguendo come automi un dettame erroneamente impartito dalla grande distribuzione... tutti a chiedere sia la PEC che il codice univoco, assurdo! Ci meritiamo l’estinzione non l’esenzione!


Alessio Pistone
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma

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