Lenti a contatto con IVA al 4% anche se colorate
Le lenti a contatto correttive fruiscono dell’aliquota IVA del 4%, in quanto rappresentano un ausilio destinato a sopperire menomazioni visive permanenti.
Ai fini dell’aliquota IVA agevolata è ininfluente il fatto che le lenti correttive siano “colorate” (per finalità estetica).
L’aliquota ridotta non può, invece, essere fatta valere per le cessioni di lenti a contatto “colorate” che abbiano meramente un uso estetico e siano prove di una correzione visiva.
Le suddette indicazioni interpretative sono state fornite dall’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 488/2020 di ieri.
Le lenti a contatto, al pari delle lenti oftalmiche graduate e degli occhiali da vista rientrano tra le “protesi e ausili inerenti a menomazioni di tipo funzionale permanenti” le cui cessioni beneficiano dell’aliquota del 4% ai sensi del n. 41-quater della Tabella A, parte II, allegata al DPR 633/72.
Tale aspetto è stato, peraltro, già oggetto di chiarimenti con la C.M. 18 luglio 1990 n. 50, ove si è specificato che anche le lenti a contatto, in quanto destinate a sopperire a menomazioni visive permanenti, “sono da considerare quali ausili e pertanto alle relative cessioni e importazioni torna applicabile l’IVA nella misura del 4 per cento”
Nello stesso documento di prassi è stato altresì precisato che le cessioni e le importazioni delle sole montature degli occhiali scontano l’aliquota ordinaria IVA “in quanto le medesime solo quando sono assemblate con le lenti graduate rappresentano un ausilio nei sensi suesposti”. Dunque, solo le cessioni dei prodotti finiti rappresentati dagli occhiali da vista, realizzati mediante l’assemblaggio della montatura e delle lenti oftalmiche graduate, per quanto esposto in precedenza, sono soggetti all’aliquota ridotta.
Con il documento di prassi di ieri, viene ulteriormente precisato che sono soggette ad aliquota IVA ordinaria le cessioni delle soluzioni per la pulizia delle lenti a contatto.
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