Utilizzo del credito IVA delle società di comodo alla Corte Ue
La Cassazione richiede l’esame della soggettività passiva e dei limiti al diritto di detrazione
La Corte di Cassazione, con l’importante ordinanza n. 16091 depositata ieri, ha demandato alla Corte di Giustizia Ue la questione pregiudiziale relativa alla compatibilità della normativa interna delle società di comodo rispetto alla normativa comunitaria, nella misura in cui – a livello nazionale – il diritto alla detrazione è negato se dette società non effettuano per tre anni consecutivi operazioni soggette ad IVA di importo almeno pari ai ricavi presunti.
Nella fattispecie, è rinviato alla Corte di Giustizia l’esame dell’art. 30 comma 4, secondo periodo, della L. 724/94, il quale preclude la compensazione “interna” del credito IVA (nell’ambito delle liquidazioni periodiche) per le società non operative le quali, per tre periodi d’imposta consecutivi,
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