I costi in nero concorrono a determinare la soglia di punibilità
La Cassazione ripercorre i principi di accertamento da parte del giudice penale dell’imposta evasa e i rapporti con la normativa fiscale
In tema di reati tributari, il giudice, per determinare l’ammontare dell’imposta evasa, deve effettuare una verifica che, pur non potendo prescindere dalle specifiche regole stabilite dalla legislazione fiscale per quantificare l’imponibile, risente delle limitazioni derivanti dalla diversa finalità dell’accertamento penale, con la conseguenza che non è possibile tenere conto dei costi non contabilizzati, a meno che non si sia in presenza, quantomeno, di allegazioni fattuali da cui desumere la certezza o, comunque, il ragionevole dubbio della loro esistenza.
Tale principio, già più volte enunciato dalla giurisprudenza penale, viene ripreso dalla sentenza n. 2383 depositata ieri dalla Corte di Cassazione (si veda in senso conforme, tra le altre, Cass. n. 40412/2019).
Nel ...
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