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«Collegato lavoro»: Napolitano ha rinviato il Ddl. alle Camere

/ REDAZIONE

Mercoledì, 31 marzo 2010

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Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rinviato alle Camere il cosiddetto “collegato lavoro” alla manovra finanziaria (il Ddl. 1167-B). Napolitano, come riporta una nota diffusa oggi dal Quirinale, ha infatti chiesto, a norma dell’art. 74, comma 1, della Costituzione, una nuova deliberazione in ordine alla legge: “Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione degli enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l’impiego, di incentivi all’occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e controversie di lavoro”.
Il Capo dello Stato è stato indotto a tale decisione dalla “estrema eterogeneità della legge e in particolare dalla complessità e problematicità di alcune disposizioni – con specifico riguardo agli articoli 31 e 20 – che disciplinano temi, attinenti alla tutela del lavoro, di indubbia delicatezza sul piano sociale”. Ha perciò ritenuto opportuno “un ulteriore approfondimento da parte delle Camere, affinché gli apprezzabili intenti riformatori che traspaiono dal provvedimento possano realizzarsi nel quadro di precise garanzie e di un più chiaro e definito equilibrio tra legislazione, contrattazione collettiva e contratto individuale”.
Il Quirinale ha mosso quindi rilievi su due articoli: l’articolo 20, che esclude dalle norme del 1955 sulla sicurezza del lavoro il personale a bordo dei navigli di Stato, e l’articolo 31, che ridisegna la sezione del codice di procedura civile recante le disposizioni generali in materia di conciliazione e arbitrato nelle controversie individuali di lavoro.
Soddisfazione per la decisione è stata espressa dalla CGIL. “È una decisione - ha dichiarato Guglielmo Epifani - che conferma le considerazioni della CGIL sugli aspetti critici del provvedimento”.
Il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi rispetta la decisione: “Il Capo dello Stato chiede un ulteriore approfondimento al Parlamento che ci sarà e da parte del Governo proporremmo alcune modifiche che mantengano in ogni caso l’istituto (l’arbitrato, ndr) che lo stesso Presidente della Repubblica ha apprezzato”.
Le modifiche che potrebbero essere apportate al Ddl., ha aggiunto Sacconi, potrebbero consistere in un ulteriore rafforzamento del ruolo delle parti sociali. Al riguardo, il Ministro ha anche ricordato che tutte le parti sociali, tranne la CGIL, hanno sottoscritto l’11 marzo 2010 l’intesa sull’arbitrato.
“L’intesa - ha sottolineato - potrebbe anche diventare norma di legge che circoscrive la possibilità di rinviare all’arbitrato all’atto dell’assunzione l’eventuale contenzioso. Inoltre potremo dare un tale valore alla contrattazione collettiva tra le parti sociali da rinunciare ad una funzione sostitutiva del ministro che era teorica perché ha sempre inteso riferirsi alle intese con le parti sociali”. (Redazione)

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