DRE Veneto: i proventi derivanti da atti illeciti devono essere tassati
Non aveva versato ai propri clienti circa 400mila euro di premi riscossi. Nel mirino del Fisco veneto è così finito un agente assicurativo vicentino, colpevole di aver tenuto per sé 38mila euro nel 2004, 114mila nel 2005, 108mila nel 2006, 134mila nel 2007 e 14mila nel 2008: denaro che il broker avrebbe dovuto versare come liquidazione danni da trasporti per conto della società in cui lavorava. Non avendo ricevuto la liquidazione, la stessa società ha denunciato il manager infedele.
Dal punto di vista penale, l’agente assicurativo ha patteggiato il delitto di truffa aggravata e continuata. L’episodio, nel frattempo, era finito sulle pagine locali dei quotidiani vicentini. E proprio le notizie di cronaca hanno destato l’attenzione dei funzionari delle Entrate: la L. 557/1993, infatti, prevede che i proventi derivanti da fatti, atti o attività qualificabili come illecito civile, penale o amministrativo debbano essere tassati.
L’Ufficio ha dunque emesso tre avvisi di accertamento, relativi al periodo 2004/2006, tassando come “redditi diversi” i premi riscossi e trattenuti, applicando così sanzioni e interessi per un ammontare di oltre 200mila euro.
Il broker ha proposto ricorso alla Commissione tributaria provinciale di Vicenza, che l’ha respinto, condannando peraltro l’agente a pagare anche le spese di giudizio.
La vicenda del broker rappresenta un caso senza precedenti di tassazione di atti illeciti, perché diverso da quello finora noto del recupero di proventi relativi all’esercizio di attività di meretricio. D’ora in avanti, “chi commette atti illeciti con appropriazione di denaro, se denunciato - spiega la DRE Veneto - non dovrà più soltanto preoccuparsi di limitare i danni sul piano penale, ma entrerà nel mirino del Fisco, che gli tasserà le somme illecitamente acquisite”.
Inoltre, in base all’art. 29 comma 4 del DL 78/2010 (c.d. manovra correttiva), per chi sottrae all’Erario imposte, sanzioni o interessi per una cifra superiore a 200mila euro è prevista anche una reclusione da uno a 6 anni. (Redazione)
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