Rappresentante fiscale incompatibile con il diritto comunitario
La Corte di Giustizia stabilisce la violazione del principio di libera circolazione dei capitali se la legge prevede l’obbligo di nomina
Con la sentenza resa ieri, 5 maggio 2011, relativamente alla causa C-267/09, la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha ritenuto incompatibile con il principio di libera circolazione dei capitali l’obbligo di nomina del rappresentante fiscale dei soggetti non residenti ai fini delle imposte sui redditi.
Questo importante principio è stato stabilito relativamente a una controversia insorta con lo Stato portoghese, la cui legislazione tributaria impone la nomina del rappresentante per i non residenti:
- in tutti i casi in cui vengano percepiti redditi soggetti a imposta, al fine della rappresentanza nei confronti dell’Amministrazione e dell’assolvimento degli obblighi tributari in Portogallo;
- all’atto dell’attribuzione del codice fiscale, sempre in Portogallo.
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