La Cassazione bacchetta il «trasformismo» degli operatori di rating
Vicenda Parmalat: confermata la condanna del revisore che al termine dell’incarico suggerisce strategie fraudolente per eludere nuovi controlli
La Corte di Cassazione, nella sentenza 17 ottobre 2011 n. 37370, relativa a uno dei filoni del procedimento “Parmalat”, si dilunga in un’inattesa invettiva nei confronti della prassi che vede gli operatori di rating divenire, ad un certo punto, consiglieri privilegiati dei soggetti da controllare.
L’occasione è offerta dalla conferma della condanna – sia di primo grado (a nove anni di reclusione) che di appello (a sette anni e quattro mesi di reclusione) – per una pluralità di reati (associazione per delinquere, numerose condotte di bancarotta fraudolenta e aggravamento del dissesto) nei confronti del soggetto che aveva operato come revisore dei bilanci della società (quale partner della società di revisione incaricata) fino al 1998, per poi assurgere al ruolo di “ ...
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