ACCEDI
Lunedì, 7 luglio 2025 - Aggiornato alle 6.00

NOTIZIE IN BREVE

Legge di stabilità, si va verso la tassazione sui fondi pensione al 17%

/ REDAZIONE

Giovedì, 11 dicembre 2014

x
STAMPA

Cominciano a delinearsi le nuove modifiche che avranno il timbro di Palazzo Madama alla legge di stabilità. Diversi ritocchi saranno “pescati” tra i 3.800 emendamenti presentati dai senatori, ma altrettanto nutrito sarà il pacchetto che sta mettendo a punto il Governo.

Una lunga riunione con Matteo Renzi è servita ieri a fare un punto con gli staff di Palazzo Chigi e Tesoro almeno sulle grandi questioni e sembrerebbe tramontare definitivamente l’idea, caldeggiata in un primo momento dallo stesso Premier, di usare il veicolo della manovra per la riforma delle tasse locali sulla casa. Niente local tax, insomma, nonostante la discussione nel Governo sia stata aperta fino all’ultimo. Dopo il lungo confronto di ieri pomeriggio, il cui argomento principale sarebbe stata proprio la revisione di IMU-TASI, però, anche lo staff di Palazzo Chigi si sarebbe convinto dell’opportunità di rinviare la riforma ad un provvedimento ad hoc.

All’interno dell’Esecutivo sarebbe invece maturata, ma una decisione definitiva sarà presa oggi, la convinzione dell’opportunità di abbassare la tassazione sui fondi pensione, che al momento il Ddl. di stabilità prevede di portare dall’11 al 20%. L’asticella si dovrebbe fermare al 17% (poco più di un centinaio di milioni di copertura), nonostante il pressing del Pd per cercare di scendere anche al di sotto di questa soglia. Dal Governo arriverà, come ha assicurato il Viceministro dell’Economia Enrico Morando, un ritocco alle norme sui giochi “anche in risposta ai rilievi della Ue”.

Sempre in emendamenti governativi si dovrebbero poi tradurre gli accordi con Regioni (per rimodulare i tagli) e Province (per risolvere il problema della mobilità del personale), così come sarà l’Esecutivo a modificare il pacchetto fiscale su minimi, macchinari e IRAP. Su quest’ultima voce, i ritocchi sarebbero pensati per venire incontro alle piccolissime aziende, mentre il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan rivendica la bontà dell’intervento che “consentirà un alleggerimento complessivo dell’IRAP di ben il 30%”. Altri nodi su cui preme il Parlamento sono le Fondazioni, il rifinanziamento per il collocamento dei disabili, il taglio ai patronati, il credito d’imposta per la ricerca anche per le reti di imprese e l’allargamento della platea che potrà beneficiare degli sgravi IRAP. (Redazione)

TORNA SU