Le associazione dei consumatori chiedono che il costo del Pos non ricada sugli utenti
Ben venga lo sviluppo dell’uso delle carte di debito per i pagamenti, ma i costi di questo sistema non devono ricadere sui cittadini. A lanciare l’allarme sono state ieri le associazioni di tutela dei consumatori, che, appellandosi al Parlamento, hanno chiesto – per favorire davvero la diffusione della moneta elettronica – di abbassare i costi, di introdurre la deducibilità dei pagamenti elettronici, di estendere l’uso del POS a tutta la P.A. e di generare concorrenza tra sistemi, evitando di fare l’ennesimo regalo al sistema bancario.
L’occasione per i rappresentanti consumatori per esprimere le proprie osservazioni è stata un’audizione, davanti alle Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera, sulle carte debito e commercio elettronico nell’ambito della revisione della disciplina sull’obbligo del POS.
“Va bene l’obiettivo di combattere l’evasione e va bene l’utilizzo di strumenti di pagamento alternativi, ma a patto che i costi non ricadano su consumatori, PMI e famiglie”, ha detto il presidente dell’Adusbef Elio Lannutti, chiedendo di “abbassare i costi per rendere questo sistema conveniente”. Secondo una ricerca Federconsumatori, il costo totale del POS per gli esercenti, ipotizzando circa 300 transazioni mensili da 40 euro, si aggira mediamente sui 525,25 euro al mese: “Non vorremmo – ha sottolineato il presidente Rosario Trefiletti – che questi costi venissero scaricati sulla determinazione dei costi finali e quindi sul consumatore”. Sia Adusbef che Federconsumatori, inoltre, chiedono che non si tratti di un “grandissimo favore, un ennesimo regalo al sistema bancario”.
Come anticipato, per favorire la diffusione dei pagamenti elettronici dalle associazioni dei consumatori sono arrivate anche altre proposte, come quella di poter dedurre i pagamenti elettronici, di sviluppare la sicurezza dell’e-commerce e di favorire la diffusione di nuove tecnologie, diverse dal POS, che sono anche meno costose. (Redazione)
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41