Esenzione Tari, i professionisti della sanità chiedono regolamenti comunali uniformi
Raccogliendo le indicazioni della Direzione Generale delle Finanze i professionisti della sanità riuniti in associazioni e federazioni rappresentative di medici di medicina generale (FIMMG), dentisti (ANDI), medici veterinari (ANMVI), medici pediatri (FIMP) e psicologi liberi professionisti (PLP), a mezzo comunicato stampa, si sono rivolti all’ANCI per chiedere un atto di indirizzo rivolto ai Comuni ai quali spetta l’attuazione delle esenzioni dalla tassa sui rifiuti (TARI).
In base a quanto riporta il comunicato, fra le aree “intassabili” in base alla manovra finanziaria del 2013 rientrano anche le superfici degli studi dei professionisti della salute (medici, odontoiatri, veterinari, pediatri e psicologi) che producono rifiuti speciali non assimilabili agli urbani: “il verificarsi della produzione in via continuativa e prevalente di rifiuti speciali determina l’esclusione dalla TARI delle superfici produttive di tali rifiuti”.
La Direzione Generale delle Finanze ha chiarito, all’inizio di dicembre, che lo scopo della L. 143/2013 è di evitare l’applicazione della TARI nelle situazioni in cui il presupposto del tributo non sorge. Sempre dal Ministero è arrivata l’indicazione ai Comuni di adottare i regolamenti sull’esenzione dalla TARI, anche sentendo le categorie beneficiarie “per consentire una migliore ed efficace applicazione della norma e per evitare all’origine un inutile e defatigante contenzioso”.
Ora FIMMG, ANDI, ANMVI, FIMP e PLP si sono rivolti all’ANCI affinché indirizzi i Comuni verso la corretta attuazione delle esenzioni e l’inequivocabile individuazione delle attività produttive beneficiarie fra le quali rientrano gli studi professionali della sanità. (Redazione)
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