La partita IVA italiana non evita l’acquisto intracomunitario
Se il bene parte da uno Stato Ue è necessaria l’integrazione della fattura e la compilazione degli Intrastat
Nel caso di acquisti da fornitori stabiliti nella Ue, se il bene proviene direttamente da un Paese comunitario, il cliente soggetto passivo stabilito in Italia è tenuto a integrare la fattura del fornitore, come un normale acquisto intracomunitario, e a presentare il modello INTRASTAT, anche se il cedente indica in fattura la partita IVA italiana, acquisita tramite rappresentante fiscale o identificazione diretta.
Diverso, invece, è il caso in cui il fornitore introduce in Italia i beni in un proprio magazzino, in un momento anteriore rispetto a quello in cui avviene la cessione, perché in questo caso si verifica un’operazione interna, per cui l’acquirente nazionale è debitore d’imposta, ai sensi dell’art. 17, comma 2 del DPR 633/72.
Con la riforma in vigore dal 1° gennaio ...
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41