ACCEDI
Martedì, 6 maggio 2025 - Aggiornato alle 6.00

IL CASO DEL GIORNO

La partita IVA italiana non evita l’acquisto intracomunitario

/ Giorgio CONFENTE e Nadia GENTINA

Venerdì, 31 luglio 2015

x
STAMPA

download PDF download PDF

Nel caso di acquisti da fornitori stabiliti nella Ue, se il bene proviene direttamente da un Paese comunitario, il cliente soggetto passivo stabilito in Italia è tenuto a integrare la fattura del fornitore, come un normale acquisto intracomunitario, e a presentare il modello INTRASTAT, anche se il cedente indica in fattura la partita IVA italiana, acquisita tramite rappresentante fiscale o identificazione diretta.

Diverso, invece, è il caso in cui il fornitore introduce in Italia i beni in un proprio magazzino, in un momento anteriore rispetto a quello in cui avviene la cessione, perché in questo caso si verifica un’operazione interna, per cui l’acquirente nazionale è debitore d’imposta, ai sensi dell’art. 17, comma 2 del DPR 633/72.

Con la riforma in vigore dal 1° gennaio ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU