Per la bancarotta non bastano scelte di impresa rischiose
È necessario che la trasformazione di asset patrimoniali non rispetti i valori di mercato o renda più difficoltosa la futura liquidazione del patrimonio
Arriva in Cassazione la vicenda relativa ai risvolti penali del fallimento della società sportiva Napoli Calcio.
La Corte d’Appello di Napoli aveva riconosciuto le responsabilità dell’amministratore delegato e del presidente del consiglio di amministrazione all’epoca dei fatti (2004) per i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale (art. 216 del RD 267/1942) e bancarotta societaria (art. 223 del RD 267/1942) commessi realizzando plurimi fatti lesivi dell’integrità patrimoniale della società attraverso operazioni immobiliari. Era stata, così, confermata per costoro la condanna, rispettivamente, a tre anni e mezzo e tre anni di reclusione comminata dal tribunale di primo grado.
La Corte di Cassazione si è pronunciata ieri con sentenza n. 44103, annullando senza rinvio
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