Il controllo della qualità degli incarichi di revisione è una sfida da cogliere
Il CNDCEC ha costituito una task force per elaborare una metodologia e una tassonomia delle carte di lavoro; seguirà una consultazione pubblica
Pubblichiamo l’intervento di Raffaele Marcello, Consigliere del CNDCEC con delega alla Revisione Legale e al Sistema di amministrazione e controllo.
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili è di nuovo in pista per fronteggiare le sfide emergenti dall’applicazione della disciplina della revisione legale.
Sono, infatti, ormai alle porte le “ispezioni-qualità” che l’art. 20 del DLgs. 39/2010, come emendato dal DLgs. 135/2016, prescrive per chi abbia incarichi di revisione legale. Per questo, il CNDCEC, con atteggiamento proattivo, intende proporsi quale attore scientifico-culturale nel preparare i propri iscritti, in termini di competenze, metodologie, strumenti, e quale attore politico-istituzionale nell’interloquire con il Ministero dell’Economia e delle finanze sul tema, come consentito dall’art. 21-bis del DLgs. 39/2010.
A tal fine, il CNDCEC ha costituito, sotto la guida dei consiglieri Raffaele Marcello e Andrea Foschi, un’apposita task force, coordinata scientificamente ancora una volta dal collega prof. Raffaele D’Alessio, denominata, non a caso, “Gruppo sfida qualità”, incaricata di supportare il Consiglio Nazionale in un percorso di elaborazione, corroborazione, diffusione e applicazione di metodologia di lavoro e di riesame della qualità. Il processo si compone di due fasi.
Nella prima fase, che ha avuto appena inizio, il “Gruppo sfida qualità” si propone di elaborare, rivedendo i molti documenti emanati dal CNDCEC in tema di revisione legale e di collegio sindacale, tra il 2015 e il 2017, una metodologia di lavoro che fissi i compiti minimi che il revisore esterno o il collegio sindacale, impegnati nella revisione dei bilanci di società di minore dimensione, devono assolvere, nonché una tassonomia di carte di lavoro da impiegare al servizio dell’incarico di revisione.
Da una parte, quindi, si intende ulteriormente tradurre in pratica quella “scalabilità degli ISA” che ha consentito di immaginare e disegnare un modello di revisione per le PMI, a partire dalle guide IFAC, dall’altra parte di rendere più stringente e concreta la metodologia emergente, allo scopo di proporre una configurazione dei controlli-qualità sulla falsariga di tale metodologia.
Nella riscrittura dei documenti, in vista di un manuale unitario, il “Gruppo sfida qualità” si occuperà delle problematiche del collegio sindacale nell’applicazione degli ISA Italia, analizzerà le questioni giuridiche cruciali, proporrà esempi applicativi e fornirà le carte di lavoro organizzate secondo una codifica standard dossier/carte di lavoro.
La semplificazione della metodologia di lavoro, mantenendo fermi i riferimenti agli ISA Italia, l’interpretazione di tali principi, offrendo soluzioni operative dove essi tacciono (per esempio in tema di tecniche di campionamento), la prescrizione di comportamenti dovuti e la proposizione delle carte di lavoro rappresenteranno altrettanti riferimenti per la definizione degli standard di qualità che i controlli ministeriali dovranno accertare, in termini di esistenza, completezza e conformità.
Per questo, il CNDCEC ritiene opportuna, dopo l’elaborazione dei due documenti che costituiscono l’output di questa fase – il manuale e la tassonomia delle carte di lavoro – una consultazione pubblica, volta alla corroborazione delle prescrizioni proposte, alla quale invitare gli ordini territoriali, che saranno sollecitati a inviare osservazioni e commenti. Il Consiglio Nazionale ne terrà conto per la stesura finale del documento e, quindi, la sua approvazione.
A tali fasi, seguiranno la diffusione della metodologia, mediante le molteplici modalità delle quali il CNDCEC si farà propulsore, presso gli ordini territoriali e tutti i propri iscritti, in vista di un’applicazione corretta, diligente ed etica da parte di ogni professionista che abbia un incarico di revisione legale.
La seconda fase del processo riguarda il controllo di qualità degli incarichi di revisione legale in senso stretto e prenderà il via al completamento della prima. Essa si occuperà prevalentemente di definire criteri e regole in tema di: quantità e qualità delle risorse impiegate, corrispettivi per la revisione, declinazione e applicazione dei requisiti di indipendenza indicando best practice, oltre, naturalmente, alla conformità del processo di revisione alla metodologia sopra descritta e alle procedure di qualità. In tale fase, si intende fare riferimento all’Appendice (Italia) dell’ISQC Italia 1, la quale consente di modulare il controllo di qualità rispetto alla minore dimensione dei clienti dei revisori legali.
Il CNDCEC si propone ancora una volta quale interlocutore istituzionale del MEF e soggetto trainante della revisione e rinnova il proprio impegno in questa nuova sfida, che mobilita i professionisti italiani.
Il CNDCEC ringrazia anticipatamente la task force, guidata da Raffaele D’Alessio e composta da Valerio Antonelli, Ermando Bozza, Paola D’Angelo, Alessandro Gigliarano, Edoardo Orlandoni, Franco Raddi, oltre a Cristina Bauco, Alessandra Pagani e Laura Pedicini.
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