Riconosciuta la specificità del settore cinema e audiovisivo per l’apprendistato professionalizzante
Il Consiglio dei Ministri di ieri, su proposta del Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, ha approvato, in esame definitivo, tre decreti legislativi che, in attuazione delle deleghe previste dalla legge 14 novembre 2016 n. 220, riformano in modo organico il settore della produzione audiovisiva, introducendo nuove norme sul lavoro nel settore cinematografico e audiovisivo, sulla tutela del pubblico non adulto e sulla promozione delle opere italiane ed europee.
In particolare, è stato approvato in via definiva il decreto contente disposizioni in materia di lavoro nei citati settori, a norma dell’art. 35 della citata L. 220/2016.
Le norme, per rafforzare le tutele, perfezionano la disciplina del rapporto di lavoro, prevedendo anche la definizione delle professioni.
In particolare, le nuove disposizioni:
- sottraggono la produzione di opere audiovisive al tetto previsto per il numero massimo di contratti a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato;
- riconoscono le specificità del settore cinema e audiovisivo ai fini dell’apprendistato professionalizzante;
- prevedono l’emanazione, entro centottanta giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano e sentite le organizzazioni maggiormente rappresentative dei lavoratori e degli operatori nel settore, di un regolamento che stabilisca criteri validi su tutto il territorio nazionale per definire una classificazione settoriale uniforme per le professioni artistiche e tecniche del settore cinematografico e audiovisivo.
Il testo era stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 2 ottobre 2017 (si veda “Anche per il setore opere audiovisive deroghe al numero di contratti a tempo determinato” del 5 ottobre 2017). Trasmesso alla Commissioni parlamentari competenti per i prescritti pareri, è stato modificato accogliendo le condizioni espresse in tale sede e tenendo conto dei pareri espressi dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e dal Consiglio di Stato.
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