Saltata la stretta sui contratti a termine nella legge di bilancio
Niente da fare nel rush finale del Ddl. di bilancio in Commissione per i ritocchi su licenziamenti e contratti a tempo determinato: la mancanza di un accordo nel Pd ha infatti fatto “naufragare” le modifiche proposte dalla Commissione Lavoro per ridurre da 36 a 24 mesi la durata massima dei contratti a termine e per portare da quattro a otto mensilità l’indennità minima da corrispondere al lavoratore in caso di licenziamento senza giusta causa.
Ha sollevato polemica anche la nuova versione della web tax: secondo Massimo Mucchetti, autore dalla prima versione della norma a Palazzo Madama, le modifiche non fanno che penalizzare le imprese italiane.
Con tempi estremamente lunghi, tanto da aver fatto slittare l’Aula ancora di un giorno, la Commissione ha intanto approvato una serie di norme più o meno piccole, tra le quali si segnala il rifinanziamento dell’assegno a sostegno della natalità (“bonus bebè”) per il primo anno di vita del bambino solo per il 2018. Sale poi da 2.840 a a 4.000 euro la soglia di reddito entro la quale i figli lavoratori rimangono comunque fiscalmente a carico dei genitori.
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