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In arrivo la proposta della Commissione Ue sulla web tax

/ REDAZIONE

Martedì, 20 marzo 2018

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La web tax Ue messa a punto dalla Commissione europea è in arrivo domani, dovrebbe contenere una soluzione a lungo termine e una temporanea, e l’obiettivo è farla approvare dagli Stati prima delle elezioni europee di maggio 2019.

La prima proposta, favorita dalla Commissione, intende tassare i profitti laddove vengono generati: per questo Bruxelles dà tre criteri per accertare una presenza digitale sufficiente ad assoggettare le aziende al Fisco locale. Ci dovrebbe essere una soglia per i profitti, una per il numero di utenti e una per gli abbonamenti. Se un’aziende soddisfa uno dei tre criteri dovrebbe scattare l’obbligo di pagare le tasse in quel Paese.

La seconda proposta, temporanea, è invece una tassa vera e propria da applicare da subito: l’aliquota sarebbe tra l’1% e il 5%. Il gettito dovrebbe essere di almeno cinque miliardi di euro all’anno.
La tassa dovrebbe colpire i ricavi prodotti attraverso la cessione di dati a terzi (come per le pubblicità mirate di Google, Amazon e Booking) o la vendita di spazi pubblicitari; anche modelli come Airbnb e Uber sarebbero coperti. Chi vende abbonamenti, invece, sarebbe escluso perché gli Stati possono già tassarli, risalendo ai loro profitti attraverso l’IVA. 

La Commissione è consapevole dell’ostracismo di Paesi come Olanda, Lussemburgo, Cipro e Malta, che temono una delocalizzazione delle imprese qualora siano obbligate a anche loro a tassarle. Per questo è favorevole a una cooperazione rafforzata, possibile con una presidenza di turno che sia d’accordo, anche perché il negoziato si incrocia con quello del prossimo bilancio Ue e, dunque, sarebbero molte le leve da muovere. La proposta della Commissione finirà sul tavolo dei leader venerdì, dove si capirà che futuro possa avere.

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