Confprofessioni chiede una voluntary disclosure italiana
Confprofessioni, sentita ieri dalla Commissione Finanze del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul processo di semplificazione del sistema tributario e del rapporto tra contribuenti e fisco, ha proposto l’introduzione di una “voluntary disclosure nazionale” e una regolarizzazione delle scritture contabili nei bilanci delle imprese. Questi due provvedimenti, illustrati con un comunicato stampa, secondo la Confederazione italiana libere professioni consentirebbero allo Stato un incasso stimato tra i 15 e i 20 miliardi di euro.
Tra le altre proposte, si segnalano:
- la completa rivisitazione del sistema delle detrazioni per i carichi di famiglia alle spese sostenute per gli studenti fuori sede;
- la determinazione di criteri uniformi a livello nazionale sulla tassazione degli immobili;
- la creazione di tavoli di conciliazione allargati nel caso di reati tributari.
“L’esperienza della voluntary disclosure ci ha insegnato che una attiva collaborazione tra contribuente e amministrazione finanziaria può far emergere il fenomeno dell’evasione fiscale – ha sottolineato il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella –. E proprio nell’ottica di trasparenza e di riqualificazione del rapporto tra fisco e contribuenti, abbiamo avanzato la proposta di introdurre uno strumento, analogo alla voluntary disclosure, che consenta ai contribuenti italiani di regolarizzare la propria posizione fiscale in Italia, denunciando spontaneamente all’Amministrazione finanziaria eventuali violazioni degli obblighi tributari a fronte di una riduzione delle sanzioni”.
Secondo Stella c’è poi un altro problema enorme che coinvolge migliaia di imprese, le quali si ritrovano nei loro bilanci diverse poste contabili, originate da errori del passato, ma che non sono state nel tempo rettificate per diversi motivi: debiti verso fornitori ancora non chiusi o rimanenze non correttamente valutate. “In questo ambito – conclude – la nostra proposta punta alla regolarizzazione delle scritture contabili, da affrancare con pagamento di una imposta sostitutiva sul saldo algebrico complessivo delle poste regolarizzate. Naturalmente, l’intervento deve essere equilibrato anche sul fronte civilistico attraverso adeguate rivalutazioni e/o svalutazioni”.
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