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«Almeno 7 giorni» per abilitare gli intermediari all’invio delle richieste dei 600 euro all’INPS

/ Savino GALLO

Giovedì, 2 aprile 2020

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Nonostante le dichiarazioni di ieri del Presidente dell’INPS Tridico e i successivi comunicati con cui i Consigli nazionali di commercialisti e consulenti del lavoro esprimevano soddisfazione per essere stati abilitati all’invio delle richieste di 600 euro per conto dei loro clienti, ad oggi non sembrerebbe essere ancora cambiato nulla: niente accessi scaglionati né la possibilità per gli intermediari di inviare le richieste di indennità all’INPS. Con Roberto Cunsolo, Tesoriere del CNDCEC e delegato all’area lavoro, Eutekne.info ha provato a capire cosa stesse succedendo.

Tesoriere, sui social sta montando la protesta degli iscritti. Al momento, gli annunci di ieri non hanno ancora avuto seguito. Ci aiuti a capire perché.
“Quello che è successo ieri era ampiamente preventivabile. I problemi erano nati già nei giorni precedenti, con molti cittadini che, pur con le procedure semplificate, non sono riusciti a ottenere il pin. Dopo di che, se annunci un click day, e poi parli di richieste elaborate per cronologia, è normale che dalla mezzanotte e un minuto tutti provano a collegarsi. Noi avevamo segnalato tutto già diversi giorni fa”.

Ma sull’abilitazione degli intermediari cosa è successo?
“Dopo tutte le difficoltà della mattinata, nel tg1 delle 13.30 Tridico comunica l’intenzione di voler disciplinare gli orari di acceso, spiegando che, dalle 8 alle 16, potranno accedere patronati e consulenti, e dalle 16 in poi i privati cittadini. Ma non chiarisce cosa voglia disciplinare. Cioè, i patronati continuano a mandare le richieste di indennità e i consulenti continuano a fare il loro lavoro, che in questo caso sarebbe solo la presentazione delle domande di cassa integrazione, oppure dalle 8 alle 16 tutto possiamo anche inviare le richieste di indennità? In assenza di una comunicazione specifica, noi abbiamo interpretato che si volesse concedere anche a noi la possibilità di inviare le richieste”.

A quel punto fate partire il vostro comunicato.
“No, prima è partito il comunicato dei consulenti del lavoro. Preso atto di quello, noi abbiamo provato a chiedere conferme all’INPS, che però non ci sono arrivate. Inizialmente, ci è stato detto che ci stavano pensando e che per concedere agli intermediari la possibilità di inviare le richieste serviva il parere del Ministro, perché si tratterebbe di una deroga a una norma di legge. Quando, nel corso del pomeriggio, abbiamo avuto conferma che la deroga ci sarebbe stata, siamo usciti anche noi con il comunicato”.

Quindi l’abilitazione ci sarà?
“Dalle notizie verbali che abbiamo, ci sarà. Ma non sarà immediata. Partendo dal presupposto che, al momento, tutti gli intermediari abilitati all’INPS hanno gli stessi permessi, e che quindi non solo i commercialisti, ma anche consulenti del lavoro e avvocati sono impossibilitati a mandare le richieste, bisognerà tarare i nuovi permessi dei nostri Pin. Secondo gli uffici informatici dell’INPS ci vorrà un po’ di tempo”.

Quanto?
“Parlano di almeno 7 giorni”.

Ma in 7 giorni magari saranno già state inviate tutte le richieste di indennità.
“Molto probabile. Ci sono delle questioni tecniche che richiedono del tempo. Così come sugli accessi scaglionati. Stando alle parole di Tridico, stamattina i privati cittadini non sarebbero potuti entrare e, invece, stanno entrando e inviando le richieste. Proprio perché per tarare i permessi sui pin non c’è da cliccare un semplice pulsante. Se viene annunciata una cosa ieri, è impensabile che in mezza giornata l’informatica ti permetta già di fare tutto”.

L’equivoco, quindi, è stato sui tempi?
“Certo. Ma se tutto questo fosse stato preparato prima, magari ascoltando i commercialisti, probabilmente ieri non ci saremmo trovati in quella situazione. Devo dire che oggi pare vada un po’ meglio. Il sito è lento e non si riesce a lavorare con facilità, però bene o male si riesce ad accedere”.

In conclusione, al momento, commercialisti e consulenti del lavoro cosa possono fare?
“Quello che facevano prima. Non hanno alcun permesso in più, quindi le richieste non possono ancora essere inviate. Anche se in tantissimi, ieri, si sono adoperati per dare una mano ai loro clienti e anche oggi stanno facendo lo stesso”.

In questo senso di esprime anche l’INPS con il messaggio 1464 appena pubblicato in base al quale le domande per la richiesta di indennità possono essere presentate, oltre che personalmente, “avvalendosi dei servizi gratuiti degli enti di patronato”.

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