Mercatino dell’usato senza corrispettivi telematici se opera in nome e per conto di privati
La rivendita dei beni può essere certificata mediante una quietanza in quanto non rilevante ai fini IVA
I mercatini dell’usato che rivendono i beni per conto di privati non sempre sono tenuti alla memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi.
È quanto emerge dalla risposta a interpello n. 232 di ieri, con la quale l’Agenzia delle Entrate si è pronunciata in merito agli obblighi di certificazione delle operazioni da parte di un soggetto passivo IVA che gestisce un mercatino dell’usato avvalendosi del regime forfetario di cui alla L. 190/2014. Con la stessa risposta, l’Agenzia ha fornito chiarimenti circa la determinazione della base imponibile per l’applicazione dell’imposta sostitutiva da parte di tale soggetto.
Nel caso specifico, il mercatino rivendeva beni usati di proprietà di privati, trattenendo una percentuale del corrispettivo incassato. ...
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