In arrivo le PEC di recall per l’attestazione di mantenimento dei requisiti di start up e PMI
Il MISE, con la circolare n. 1/V pubblicata ieri, ha invitato le Camere di Commercio a voler inviare una PEC di recall a tutte le startup e PMI iscritte nella sezione speciale con invito a trasmettere tardivamente, entro brevissimo termine, l’attestazione del mantenimento dei requisiti.
Nella circolare si legge che le prescrizioni recate dagli artt. 25 comma 15 del DL 179/2012 e 4 comma 6 del DL 3/2015, devono essere interpretate nel senso che tutte le startup e le PMI avevano possibilità di depositare entro il 31 luglio 2020 la attestazione di mantenimento dei requisiti. Il decorso di tale termine comporta la sanzione reale della cancellazione dalle rispettive sezioni speciali.
Tuttavia, entrambe le citate norme, recentemente modificate dal DL 76/2020, stabiliscono, sotto il profilo procedurale, che entro 60 giorni dalla perdita dei requisiti la start up innovativa o l’incubatore certificato sono cancellati dalla sezione speciale del Registro delle imprese, permanendo l’iscrizione alla sezione ordinaria. Alla perdita dei requisiti è equiparato il mancato deposito della dichiarazione. La norma è replicata anche per le PMI innovative.
Appare evidente pertanto – scrive il MISE – che il legislatore ha descritto una fase procedimentale che, cronologicamente si chiude il 30 settembre. I sessanta giorni dalla perdita dei requisiti, che secondo la norma (“alla perdita dei requisiti è equiparato il mancato deposito della dichiarazione”) decorrono dal 1° agosto, consentono “ordinariamente” a codeste Camere di istruire il procedimento, valutando le eventuali dirimenti, prima di giungere al provvedimento ablativo reale.
“«Eccezionalmente», considerate le condizioni particolari, si potrebbe invocare l’applicazione del ravvedimento operoso” conclude il MISE.
Il ravvedimento operoso elimina la sanzione reale della cancellazione, ma non esclude l’applicazione della sanzione pecuniaria per omissione “di eseguire nei termini prescritti, […] depositi presso il registro delle imprese”.
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