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Erogazione del RdC solo nel rispetto dei dati dei richiedenti

/ REDAZIONE

Martedì, 1 dicembre 2020

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Con un avviso pubblicato ieri sul proprio sito, il Garante della privacy ha reso noto di aver approvato le misure che l’INPS dovrà adottare al fine di garantire il rispetto della privacy, sulla base di apposite convenzioni da stipularsi con diversi soggetti pubblici, nell’ambito del processo di acquisizione massiva delle informazioni necessarie per effettuare i controlli sulla concessione del reddito di cittadinanza (parere Garante della privacy 26 novembre 2020).

La particolare attenzione da parte del Garante con riguardo ai dati in esame è data da fatto che, pur essendo finalizzati all’esecuzione di un compito di interesse pubblico, il loro trattamento in larga scala e con modalità telematiche presenta rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati. Si tratta infatti di informazioni personali, relative alle condizioni di salute, alla condizione sociale e alla situazione economica e finanziaria, nonché a condanne penali e reati, riferiti principalmente a soggetti vulnerabili, anche minori d’età.

L’incrocio dei dati tra l’INPS e le diverse amministrazioni dovrà quindi essere limitato allo stretto necessario ad effettuare le verifiche previste dalla legge (ad es. il possesso di beni immobili, condanne, ecc.), con l’adozione, ad esempio, di tecniche in grado di garantire la cifratura delle informazioni e la firma digitale. Le amministrazioni che detengono i dati potranno trattare questi ultimi solo per il tempo necessario a compiere le verifiche, disponendone, al termine, l’immediata cancellazione.

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