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IMPRESA

Per la bancarotta non serve il nesso causale tra distrazione e fallimento

Nella vicenda del crac Sopaf risarcimento alla Cassa ragionieri

/ Maria Francesca ARTUSI

Venerdì, 11 dicembre 2020

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Sono state depositate le ampie motivazioni della Cassazione sul “crac Sopaf”, che confermano la condanna per bancarotta, corruzione e appropriazione indebita degli amministratori della società includendo tra le parti offese anche la Cassa di previdenza dei ragionieri e dei periti commerciali.
Si tratta della sentenza n. 34979/2020, del cui dispositivo si era già dato atto su Eutekne.info (si veda “Crac Sopaf, confermato il risarcimento da 20 milioni per la CNPR” del 15 settembre scorso).

Riguardo ai comportamenti e alle operazioni poste in essere dagli amministratori fino al concordato preventivo del 2013, il giudizio si fonda sui più recenti arresti della giurisprudenza sulla struttura del delitto di bancarotta fraudolenta patrimoniale, disciplinata dall’art. 216

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