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Sbagliato equiparare versamenti omessi e sospesi nella dichiarazione IVA

/ REDAZIONE

Sabato, 27 marzo 2021

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Servono interventi normativi per chiarire la differenza fra versamenti omessi e sospesi e per disporre una proroga, almeno fino a giugno, della scadenza per la presentazione della dichiarazione annuale IVA. La richiesta arriva dall’ANC e da Confimi Industria che, in un comunicato congiunto diffuso ieri, hanno espresso perplessità sulla risposta del MEF all’interrogazione parlamentare n. 5-05564, in merito alla compilazione della dichiarazione annuale IVA relativa al 2020.

“Le istruzioni e i righi VL30, VL33 e VL41 del modello IVA 2021 – si legge nella nota –, nonostante la compilazione del nuovo rigo VA16 sia destinato al monitoraggio di chi ha fruito delle sospensioni di taluni versamenti, non tengono conto della differenza fra versamenti omessi e versamenti sospesi”.

Un “tecnicismo compilativo” della modulistica, commenta Marco Cuchel, Presidente dell’ANC, che “pone sullo stesso piano i versamenti omessi, che rappresentano una violazione sanzionabile, con i versamenti legittimamente sospesi sulla base di specifiche disposizioni normative e che pertanto rappresentato un comportamento legittimo”.

Il risultato è che i molti contribuenti che, per effetto della contrazione del fatturato causato dalla pandemia, hanno accumulato crediti IVA, non potranno utilizzarli per la parte relativa ai versamenti omessi o sospesi, ma dovranno “parcheggiarli nel nuovo rigo VL41 in attesa di ritornare in bonis, l’anno successivo (compilando il VQ) se nel frattempo il versamento viene eseguito oppure di presentare una nuova dichiarazione integrativa a favore”.

In questo modo, sottolinea Flavio Lorenzin, Vicepresidente di Confimi Industria, “l’Erario si riprende con significativo anticipo la liquidità che il legislatore ha invece ritenuto di lasciare alle aziende maggiormente colpite dagli effetti del COVID-19”.

Di qui, la richiesta di interventi normativi che vadano a chiarire la differenza tra versamenti omessi e sospesi e introducano una proroga a giugno della scadenza per la presentazione della dichiarazione annuale IVA. Tale proroga, secondo ANC e Confimi, “permetterebbe quantomeno di assorbire senza complicazioni il problema per le quattro rate in scadenza entro giugno, disposta dal decreto Ristori”.

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