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Al Nord Italia la metà dei «Fondi COVID» ai Comuni

/ REDAZIONE

Giovedì, 22 aprile 2021

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Il CNDCEC e la FNC hanno pubblicato il documento di ricerca “Fondi COVID ai comuni: focus sulla ripartizione regionale delle risorse” dove viene presentata un’analisi della distribuzione a livello regionale delle risorse stanziate per il Fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali e per la c.d solidarietà solidarietà alimentare.

Il documento è articolato in due parti:
- nell’introduzione vengono illustrate in maniera sintetica le misure emergenziali disposte dai diversi provvedimenti anticrisi che si sono susseguiti nel corso del 2020;
- nella seconda parte, per ciascuna delle due misure esaminate, viene presentata un’analisi del meccanismo normativo e una illustrazione degli effetti economici che ne sono derivati.

Dall’esame dei dati risulta che l’intervento relativo alle funzioni fondamentali, che copre l’85% delle erogazioni, si concentra nelle Regioni del Nord e nel Lazio per effetto dei parametri ancorati alla capacità fiscale registrata nei singoli Comuni, fornendo, pertanto, un aiuto maggiore nei territori in cui è più alto il reddito medio pro capite. Tale tendenza è ulteriormente accentuata dalla ripartizione dell’acconto delle risorse stanziate per il 2021 che ha tenuto conto anche della perdita di gettito dell’addizionale comunale all’IRPEF.

Specularmente, l’intervento relativo alla c.d. solidarietà alimentare ha distribuito risorse largamente maggiori ai Comuni del Mezzogiorno, anche in questo caso per effetto di un parametro legato al reddito pro capite utilizzato, però, per intensificare l’intervento nei Comuni caratterizzati da un reddito medio pro capite inferiore alla media nazionale.

Dal totale dei due interventi la suddivisione degli aiuti è il seguente:
- 2.546 milioni al Nord (pari al 50,7% del totale);
- 1.042 al Centro (pari al 20,8% del totale);
- 1.431 al Sud (pari al 28,5% del totale).

Viene sottolineato come l’esame di questi effetti possa “essere utile per individuare nuove forme di perequazione in grado di ricalibrare gli aiuti con l’obiettivo di tenere conto anche degli effetti strutturali e collettivi che la crisi economica prodotta dal virus può avere nelle diverse realtà territoriali e socioeconomiche”.

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