Il sorprendente aumento dell’inflazione Usa non preoccupa le banche centrali
La Fed reputa quella in corso una fiammata destinata a spegnersi e questa sembra anche l’aspettativa degli operatori di mercato
L’inflazione americana (+0,8% mese su mese; 4,2% rispetto ad aprile 2020) rappresenta il maggior incremento da settembre 2008 (4,9%). Le attese erano per un incremento dello 0,2% congiunturale. Anche la “core” (al netto di energia e alimentare fresco, le componenti ritenute più volatili) sale ben oltre le attese con un rialzo dello 0,9% mese e del 3% tendenziale. Le previsioni della Fed di marzo (CPI 2021-22-23 pari a 2,4%; 2% e 2%: CPI CORE 2,2%; 2% e 2%) saranno sicuramente riviste per il 2021, ma la banca centrale continua a non essere preoccupata. Il dato sulla Cpi ha condotto a un rialzo complessivamente modesto dei tassi Usa (10 anni 1,63%), mentre è stato più ampio su quelli europei (Bund 10 a -0,13%; Irs 10 a 0,15%; Btp 1,08%; segui tassi e valute su www.aritma.eu ...
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