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LETTERE

La nostra è una categoria a due velocità

Lunedì, 9 agosto 2021

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Gentile Redazione,
ci apprestiamo alle prossime elezioni per il rinnovo dei Consigli dei nostri Ordini territoriali e del Consiglio nazionale, forse.
Ogni volta che ci accingiamo ad affrontare le urne si scatena una conflittualità senza precedenti, ma sembra quasi che ci sia un magico risveglio di una categoria che rimane in letargo per quattro anni.

La categoria è in seria difficoltà e non ha bisogno di divisioni ma, al contrario, di una compattezza che guardi al futuro e costruisca un percorso che consenta di riconquistare gli spazi perduti in questi anni.

I ricorsi che con sistematica cadenza vengono proposti possono essere letti in due diversi modi:
- o rappresentano un malessere vissuto all’interno della categoria;
- oppure, sono strumentali a dilatare i tempi del confronto elettorale per mantenere l’attuale assetto.
Nel primo caso ritengo che si debba accogliere il malessere per trovare le giuste soluzioni.
Nel secondo caso credo che non ci sia soluzione.
Il primo caso può farci sperare in un futuro costruttivo, mentre nel secondo caso siamo destinati all’autodistruzione.

Mi sembra che la nostra categoria procede a due velocità:
- una dettata da coloro che lavorano per creare nuovi spazi, ampliano gli spazi operativi per i commercialisti, organizzano nuovi percorsi formativi di alta formazione, parlano di specializzazioni, affrontano con grande professionalità i temi attuali della nostra società;
- l’altra finalizzata a mantenere il potere e lo status quo.

Ritengo che sia auspicabile che la categoria si unisca a tutti coloro che, anche senza avere ruoli e senza occupare poltrone, si spende per migliorare e far crescere il nostro ordine professionale. Chi è innamorato dell’Ordine dei commercialisti e vuole vederlo sempre in prima linea con dignità e rispetto. Chi ha da proporre contenuti importanti e non alibi con secondi fini.

Siamo tutti d’accordo che il DLgs. 139/2005 debba essere modificato, e non solo sotto elezioni, ma questo non può costituire un alibi che impedisca a tutti noi di usare il buon senso per far funzionare le cose.
Auspico che dalle future elezioni, quando ce lo permetteranno, vengano eletti solo coloro che possono proporre qualcosa di positivo per tutti noi, vogliano costruire un percorso finalizzato a far tornare a risplendere la nostra categoria e creare il senso di appartenenza degli iscritti.


Marcello Guadalupi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano

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