Non si applica il Codice del consumo all’utenza domestica collegata alla partita IVA
Il contratto domestico stipulato dal professionista si presume funzionale all’esercizio dell’attività professionale se accessorio all’utenza dello studio
Non si applica la disciplina del Codice del consumo (in particolare, il foro del consumatore) al professionista che agisce in giudizio per l’inadempimento di un contratto di utenza telefonica domestica stipulato nell’ambito di un’offerta riservata ai titolari di partita IVA.
Questo, in breve, è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 11639, pubblicata ieri.
Il caso di specie è peculiare e merita di essere illustrato: un avvocato concludeva un contratto di abbonamento telefonico per il proprio studio denominato “partita IVA” e riservato ai rispettivi titolari. La proposta contrattuale consentiva al professionista di attivare anche una seconda utenza su un numero a propria scelta, mediante un’opzione chiamata “partita IVA x 2”; ...
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